La
semipermeabilità è una proprietà di molte membrane comprese alcune presenti nel corpo umano, una tra tante quella
cellulare. Le membrane semipermeabili operano una selezione dimensionale delle particelle e si lasciano oltrepassare tipicamente da alcune ma non da altre. Generalmente passano le molecole di
solvente ad esempio, ma non quelle più grandi, di
soluto o
colloidali. Alcuni tessuti che consideriamo impermeabili, che però "lasciano respirare la pelle", consentono il passaggio del
vapore acqueo rilasciato dal nostro corpo verso l'esterno ma non di gocce d'acqua, quindi pioggia ad esempio, verso l'interno. Altro esempio di membrana semipermeabile, è quella di cui si avvalgono gli apparecchi per effettuare
emodialisi nelle persone con problemi renali, che consentono una filtrazione del sangue e la separazione di questo da soluti sgraditi, funzione che in una persona sana viene effettuata all'interno dei reni, con la relativa espulsione di
urina. Ciascun rene ogni giorno si calcola che filtri all'incirca 50-60 litri di liquidi per poi recuperarne buona parte. Le membrane semipermeabili talvolta sono così efficienti da abbassare in maniera fin anche eccessiva il contenuto di ioni sodio o potassio, che vanno quindi reintegrati al paziente. Si parla generalmente di membrana semipermeabile quando si tratta di
osmosi o
osmosi inversa. la membrana in oggetto consente il passaggio delle molecole di solvente da una zona a concentrazione minore a una a concentrazione maggiore nel tentativo di una "diluizione" che altro non è che il pareggiamento delle pressioni osmotiche di ciascuno dei 2 liquidi a contatto attraverso la membrana semipermeabile. Tali pressioni sono funzioni della molalità dei soluti, che è a sua volta calcolabile come moli di soluto/kg di solvente. Ne segue quindi che la pressione osmotica è funzione del numero di moli di soluto disciolte in soluzione, e ad essa proporzionale.