Nella
mitologia greca i
Lapiti erano un popolo leggendario che abitava la vallata del
Peneo in
Tessaglia. L'origine dei Lapiti, al pari dei
Mirmidoni e delle altre tribù tessale, risale ad un'epoca pre-ellenica. Le antiche genealogie sostenevano che la loro stirpe fosse imparentata con quella dei
Centauri: in particolare, secondo una leggenda, Lapite e Centauro sarebbero stati fratelli gemelli figli di
Apollo e della
Ninfa Stilbe, figlia del dio fluviale
Peneo. Lapite era un abile guerriero, mentre Centauro era un essere deforme che visse insieme a dei cavalli e si accoppiò con delle giumente, generando i Centauri, creature metà uomini e metà
cavalli. Lapite divenne invece il progenitore della stirpe che da lui prende il nome, e tra i suoi discendenti si trovano re e guerrieri come
Issione,
Piritoo,
Ceneo e
Corono, nonché i veggenti
Idmone e
Mopso. La madre di Piritoo era
Dia figlia di
Deioneo (o Ioneo) mentre, come era comune per molti
eroi, egli aveva sia un padre divino che un padre mortale. Il suo padre immortale era
Zeus che però, per mettere incinta Dia, aveva dovuto assumere la forma di un cavallo, ragion per cui i Lapiti divennero anche abili cavalieri. A loro era attribuita l'invenzione del
morso delle briglie. Secondo l'
Iliade i Lapiti parteciparono alla
guerra di Troia con quaranta navi sotto il comando di
Polipete - figlio di Piritoo - e di
Leonteo - figlio di Corono.