, letteralmente "forma antica dei caratteri", sono gli antichi
kanji tradizionali della
lingua giapponese, oltre 45000, derivati dagli
ideogrammi cinesi. La relativa versione semplificata è costituita dagli
shinjitai, "forma nuova dei caratteri", oggi comunemente utilizzati per scrivere in giapponese. I caratteri semplificati comparvero già secoli fa e si diffusero nella lingua scritta comune sia in
Cina che in
Giappone, anche se considerati poco eleganti, finché dopo la
seconda guerra mondiale vennero ufficializzati in entrambi i paesi. In Giappone, fino all'approvazione, il 16 novembre
1946, della lista dei 1850
tōyō kanji semplificati per la stampa (poi sostituita dalla lista dei 1945
jōyō kanji nel
1981, ulteriormente modificata nel 2010), i
kyūjitai erano noti come o . Anche dopo l'abbandono ufficiale della forma tradizionale, i
kyūjitai furono ancora usati spesso nella stampa durante tutti gli
anni cinquanta a causa del ritardo nel rinnovamento dei
set tipografici. I
kyūjitai vengono talvolta utilizzati ancora oggi da alcuni autori, dal momento che il loro uso non è vietato, ma solo deprecato. Ad esempio, i caratteri
kyūjitai sono ancora frequenti nei nomi propri di persona, ed integrano i 293
jinmeiyō kanji, i caratteri comunemente usati per i nomi propri.